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martedì 21 ottobre 2008

DEL PASSAGGIO A LIVELLO ,DELLA TOPONOMASTICA E DELLE LAPIDI

Ed eccoci ad un'altra puntata della Storia della Valcerusa. Sto spremendo Lino, ed è per questo che lo ringrazio. Dalla sua memoria storica (anche se poi non è mica Matusalemme!) nascono queste pagine di puri ricordi che sono molto seguiti dai "blogghisti". Naturalmente immagino che non tutti i nonni abbiano dimestichezza con l'attrezzo informatico e mi piacerebbe che fossero i nipoti, i giovani, a leggere questi nomi, questi luoghi, certi soprannomi alle persone più anziane. Sono sicuro che per pochi minuti i ricordi verranno alla mente e aggiungeranno altre informazioni a quello che stanno sentendo. Per questo se c'è qualche inesattezza, qualche dimenticanza scrivetemelo (l'indirizzo lo sapete) avrò cura di pubblicare il tutto... a proposito... se ci fossero anche delle foto di quei periodi, l'autore e il cronista farebbero salti di gioia.

Buona lettura...

Premessa. Il mio cervello ha in comune con il computer una cosa: la memoria ‘volatile’,l’unica differenza che la mia è veramente volatile. A proposito: nel documento “delle osterie etc” pubblicato più in basso al posto di Montegazza leggasi Mantegazza, dopo la cartiera Pescetto aggiungere Calcagno, a Centurione aggiungere il bazar ‘Detta’ e ‘Teresa a petenea’, ai Girumin aggiungere il falegname Scien, a Fiorino c’era anche un forno.

PASSAGGIO A LIVELLO. Nel tempo tutto si trasforma ed ha spesso significati differenti a seconda di chi li usa. Per me il ‘PC ‘è il partito comunista, la ‘compagna’ è una donna iscritta ad un partito di sinistra, il ‘cellulare’ è quell’automezzo dove cercavi di non salirci in caso di scioperi,il tempo di percorrenza in via Fabbriche va dalla prima all’ultima imprecazione quando gli autosnodati bloccano la strada, in mezzo ci stanno i pensieri osceni su cosa faresti a chi permette ciò. Prima del 1970 invece il tempo era scandito dalle fermate al passaggio a livello, e quando arrivava il treno da Arenzano si potevano leggere sul locomotore sei numeri,tre più tre ,questi sono il cognome ed il nome. I primi tre ,sino all’avvento della ‘tartaruga’,stavano a significare i carrelli del locomotore,gli assi ed i motori; i tre successivi il nome (nota: i numeri 005 vengono dati ai locomotori dove si fanno gli esperimenti e/o aggiornamenti) . Le reazioni ai due differenti tempi di percorrenza sono abissali,nel secondo la memoria volava ed il fegato,se non si andava a bere da mio zio Aldovino (Cimbù),rimaneva integro. Veniamo al cavalcavia. Ha avuto una storia travagliata; chi lo ha progettato conosceva poco i piani inclinati e le relative aderenze,focavalcaviarse aveva solo quelle politiche,fatto sta che vi erano delle difficoltà a percorrerlo. (una volta i progettisti che sbagliavano toglievano il disturbo!) Dopo anni di proteste ed inconvenienti venne presa la decisione di rifarlo con inclinazione più accettabile (e via il ‘casottu’).

LA TOPONOMASTICA. Mettiamo in chiaro le radici di qualche via della vallata:

-via dei Giovi. Antica pista dei Liguri su cui ‘passava’ il sale dalla Corsica al basso Piemonte,il termine ‘salario’ deriva dal compenso dato ai lavoratori e valeva come moneta di scambio. Dal 1823 strada provinciale,vi è passato Napoleone terzo.

-via alla Brigna. Fatta costruire dai padroni delle ferriere su un tracciato preesistente. Segnalata in zona attorno al 1600 una ferriera in piano della Brignora.

-via Chiale. Citata già dal 1200 con vari nomi: Ciale,Chià,Claro.Segnalata miniera di ferro. All’inizio di questa via il località ‘ferréa’ durante l’ultima guerra vi era di stanza un guarnigione di tedeschi e nella collina circostante un camminamento scavato nella terra con posti adatti alle vedette e come incrocio fra i soldati. La strada pedonale che portava ai ‘Ravin’ era comunale ma i politici attorno al 1955 hanno pensato bene di ‘tagliarla’ a 100 metri dal civico 10. Con buona pace dei residenti contenti della mancata manutenzione.

-via Costa d’Erca. Antico strada di collegamento fra via dei Giovi e Luceto.

-via Costa del vento. I Vento erano un’antico casato voltrese.

-via Brusinetti. DPA190841a Brusii,analogie con Bruzzone.

-via Moretti e via Zaghi intitolati ai due militari-partigiani uccisi dai nazifascisti.

-via Soggi. Dal bric Sagi.

-via Fiorino. Da Sciorino,lavori per carrabile dal 1910 al 1919 in parte da prigionieri.

-via Gazzino. Traduttore e scrittore voltrese.

-via Cardina. Nel 1580 N.Ansaldo aveva in località ‘figu meigru’ una cartiera. Nel medio evo tracce di una miniera di ferro.

-via Canellona. Da canalone,dal 1300 alla confluenza con via Giovi vi sono notizie di un avamposto con militari di stanza.

-via Malenchini. Era un combattente delle guerre d’indipendenza.

-via Tartari. Antica famiglia,tale B.Tartari fu badessa in quel di Vesima.

-via alla chiesa di Chiale. Questa ha una storia particolare. A parte le citazioni nel ‘pezzo’ delle osterie etc,giovi ricordare che per questa strada si sono scontrate due idee differenti: il progetto iniziale partiva da Centurione e veniva su a mezza costa con una pendenza buona e vista panoramica,l’altra,la vincente ha tenuto conto di interressi privati. E quando entrano questi!

-ed infine la regina: via delle Fabbriche. La carraia ,che sino al 1873 arrivava sino a Luceto, arriva a Fabbriche e indi a Fiorino (vedi). Tosto collegata ,dal 1895, con Voltri con un ‘tranvaiettu’;all’inizio a Sx lanificio che forniva berretti per i mille.In successione i posti più importanti:FIADU’ (vedi)DEFISIU (filanda del diavolo),TRAFILLA (tra le altre cose manichette antincendio), FERRIERE (antico inizio di via Chiale),CENTURIONE (dal nome di famiglia importante) PEROGROSSO e RUSCA (cartiere Bunerda), BADANA il toponimo la dice lunga dove arrivava il mare in tempi remoti , LUCETO (cava di marmo verde) ERXI (cartiera), ometto tutti gli altri siti per non tediarvi. Intenzionalmente non ho citato una caterva di padroni del vapore perché il lavoro lo hanno fatto sempre gli operai e,si sa,di comandare non è mai morto nessuno.

LE LAPIDI. Bello sarebbe che un Popolo non avesse bisogno di questi ricordi. Però ! A Perogrosso troviamo il ricordo di Gerolamo Pastorino ,PA190838un partigiano nato colà e ucciso dai nazifascisti. A Fabbriche, in Rivo Pila una targa ricorda Bussi Domenico e Siri Stefano uccisi dalla polizia in seguito ai tumulti susseguiti alla chiusura della Manifattura Voltri e Serravalle . (dal 10 al 23 gennaio del 1898). A lato della chiesa di Fabbriche troviamo una lapide in ricordo di operai uccisi a Modena il 9gen1950 dalla ‘celere’ mentre scioperavano, al di la del tributo in se,giovi ricordare che a Chiale subito dopo l’assassinio fu dato il nome ad una cellula del Pci con il nome “Martiri di Modena”. A SambPA190836ugo vi è una lapide per ricordare i citati soldati-partigiani bruciati in un fienile ad opera dei nazifascisti. Speriamo la Storia non si ripeti!

Questo è un mio ricordo in parte vissuto ed in parte letto da qualche parte; mi è impossibile citare le fonti delle mie notizie perché non le ricordo. Troppe primavere!

Nicolas

1 commento:

Anonimo ha detto...

sono contento di trovare articoli di questo tipo, come ho già scritto l'altra volta, complimenti alla memoria, blog ben fatto da segnalare. Andrea